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Per Aspera Ad Veritatem n.26
In questo numero


Nel corso dell’incontro tenutosi lo scorso mese di maggio in Spagna, a Jerez de la Frontera, il Ministro dell’Interno Pisanu, alla presenza dei colleghi dell’Unione Europea, ha lanciato l’iniziativa di un Convegno interreligioso da svolgersi a Roma nel mese di ottobre 2003, nell’ambito delle iniziative del semestre di presidenza italiana. La convinzione sottostante tale proposta, accolta con grande favore in sede comunitaria, è che il dialogo interreligioso costituisca una delle risposte possibili, a medio-lungo termine, contro il terrorismo fondamentalista. Nell’appuntamento di ottobre si intersecheranno dunque il piano religioso e quello politico, inteso quest’ultimo come attenzione alla convivenza tra popoli e culture, sullo stesso territorio, in una cornice di tolleranza, rispetto e sicurezza. L’argomento riveste evidentemente grande interesse anche nella prospettiva di tutela della sicurezza nazionale. La Rivista ha d’altro canto diffusamente trattato, in particolare nel corso degli ultimi due anni, i temi legati al radicalismo islamico e alla situazione israelo-palestinese, sia per gli aspetti internazionali che con riferimento alla minaccia portata dal terrorismo sul territorio del nostro Paese. Seguiremo pertanto gli sviluppi dell’iniziativa, ai cui contenuti abbiamo pensato di introdurre i nostri Lettori attraverso l’intervista di apertura a questo numero, rivolta a Franco CARDINI, storico, studioso di chiara fama, docente di storia medioevale all’Università di Firenze e profondo conoscitore delle religioni.
Gli eventi degli ultimi mesi hanno tuttavia anche riproposto la minaccia del terrorismo interno di matrice brigatista. I tragici fatti di Arezzo dello scorso marzo, e le prospettive investigative che si sono aperte anche in relazione alla cattura di una pericolosa brigatista, hanno posto al centro dell’attenzione il tema del necessario coordinamento nell’azione di contrasto al terrorismo. Tale esigenza, pure riflessa in proposte di legge al Parlamento, non si esaurisce nella dibattuta questione del coordinamento giudiziario tra le diverse Procure, ma coinvolge livelli diversi, informativo, investigativo, tecnico-politico, internazionale. Data la rilevanza delle questioni, abbiamo pensato interessante proporre ai nostri Lettori un FORUM nel quale voci diverse, per esperienza professionale e incarichi istituzionali, si sono confrontate in un insieme finalizzato a rendere visibili le diverse questioni e problematiche.
La parte dedicata ai saggi e agli articoli vuole suscitare l’ interesse di un’ampia platea di Lettori. Infatti, com’è possibile intuire sfogliando le immagini che abbiamo selezionato - locandine e manifesti di film molto conosciuti che spaziano nell’arco di tempo di numerosi decenni -, è stato scelto l’argomento delle spy stories nel cinema quale tema di riferimento del progetto editoriale di questo numero ventisei. Antonio CARCIONE, critico ed esperto del settore, ha elaborato un documentato saggio su intelligence e cinema, che consentirà al lettore di conoscere numerosi risvolti dell’argomento spionaggio nel mondo della celluloide. Inoltre, nella rubrica dedicata alle curiosità storiche, presentiamo brevi citazioni di significativi passaggi dello script-movie del celeberrimo Notorious, di Alfred HITCHCOCK, che richiamerà agli amanti del genere e/o del regista inglese immagini e situazioni-mito della storia del cinema. Con un salto verso i nostri giorni, segnaliamo poi tra le recensioni il bel volume di Philip DICK, Rapporto di minoranza ed altri racconti, da cui è stato tratto il recente Minority Report di Steven SPIELBERG. D’altro canto, il tema del rapporto tra il mondo dell’intelligence e la creatività artistica e letteraria è molto complesso, e non mancheremo di continuare ad occuparcene in futuro. Se da un lato è ben noto come l’ambiente dello spionaggio costituisca una fonte classica di ispirazione, in quanto legato a personaggi avventurosi assolutamente funzionali alla narrazione d’azione, non si può trascurare di considerare anche il ruolo esercitato, in determinati contesti storici, dall’establishment governativo nei confronti dell’industria culturale, talora per operazioni di influenza, talora per dare voce a messaggi ed emozioni nei confronti dei quali la gran parte della comunità veniva riconoscendosi. Gli esempi sono molteplici, basti riferirsi ad episodi della seconda guerra mondiale per trarre significative indicazioni.
Nella seconda parte, segnaliamo ancora altri saggi su temi importanti, come quello di PEDDE, relativo ai processi di trasformazione in corso nella Repubblica islamica dell’Iran, di grande attualità; di SBRESCIA, sulla Costituzione europea, documento sul quale saranno concentrate grandi attenzioni in questo scorcio d’anno, fino alla sua definitiva approvazione; di SOLAZZO, sul rischio transnazionale di condizionamenti degli appalti da parte della criminalità organizzata; infine di CORONA, che propone nuovi modelli di intelligence sulle fonti aperte, specificamente immaginati per la realtà della Rete.
Abbiamo altresì ritenuto interessante pubblicare nella parte terza uno stralcio del testo diffuso nel febbraio scorso dal Pontificio Consiglio della Cultura sul fenomeno new age, questione ampia e complessa nel cui ambito ricadono, com’è noto, anche indicatori di grave allarme sociale, come la presenza di gruppi criminali e satanisti. Inoltre, anche per l’attenzione internazionale rivolta nell’ultimo periodo alla questione delle armi di distruzione di massa, interessante è il final report della conferenza tenutasi a Ginevra alla fine del 2002 sulle armi batteriologiche.
Il tema del terrorismo ritorna in parte quarta. La legislazione svedese è stata infatti recentemente innovata, con norme piuttosto incisive in vigore dal mese di luglio dell’anno in corso.
Il consueto elenco delle proposte di riforma del sistema d’intelligence in Italia, invece, risulta sostanzialmente immutato. Tuttavia, c’è da segnalare la rilevante novità dell’approvazione in Senato nello scorso mese di maggio del testo del disegno di legge 1513, successivamente presentato alla Camera nel nuovo testo emendato (AC 3951). Al momento di chiudere questo numero, non ne risulta ancora iniziato l’esame. Ci proponiamo evidentemente, all’atto dell’approvazione, di dedicare specifici spazi di commento ai vari aspetti innovativi dell’attesa riforma. Nella stessa sezione della Rivista, come di consueto dedicata alla normativa e alla giurisprudenza d’interesse, pubblichiamo altri documenti tra i quali segnaliamo, come primo elemento per una riflessione sul tema, la decisione della Corte Distrettuale della Columbia, USA, che pur datata 1980 riveste importanza storica nel dibattito circa le regole degli archivi degli organismi di informazione e delle forze di polizia, con particolare riferimento allo scarto della documentazione e alla disciplina della distruzione di quella ritenuta inutile ovvero obsoleta.
Il sistema d’intelligence nella giovane Repubblica Ceca, tra pochi mesi a pieno titolo nell’Unione Europea, è invece oggetto di sintetica descrizione in parte quinta.
Lo spazio dedicato alle segnalazioni bibliografiche è aperto in questo numero dall’intervista a Maurizio CALVI, già senatore della Repubblica e fondatore del Centro alti studi per la lotta al terrorismo e alla violenza politica, istituzione che ha realizzato negli ultimi anni interessantissimi convegni internazionali sul tema del terrorismo e dei nuovi conflitti, nella cornice del castello di San Martino a Priverno. Con altri collaboratori, CALVI è Autore di un volume recentissimo, dal titolo Le date del terrore, il quale, primo di una annunciata collana, costituisce un’attenta e preziosa cronologia di eventi terroristici sul territorio italiano dal dopoguerra ad oggi, corredata di interessanti saggi. Abbiamo tuttavia scelto negli scaffali della libreria altri volumi di estremo interesse, che ci piace come sempre segnalare, con brevi introduzioni alla lettura, all’attenzione dei nostri Lettori. In particolare, richiamiamo lavori direttamente collegati al tema dell’intelligence, come quelli di JOFFRIN (La spia che non poteva uccidere), MACLEAN (Passaggi a Oriente) e TOMPKINS (Una spia a Roma). Una specifica segnalazione merita anche il corposo lavoro recentemente pubblicato da Rizzoli, autori MORRIS e BLACK, sulla storia del MOSSAD, servizio d’intelligence israeliano di celebrata efficienza.
Il numero ventisei di Per Aspera ad Veritatem si chiude, come già accennato, con un passaggio dello script movie del celebre e già ricordato film Notorious, opera soprattutto nota per il bacio più lungo della storia del cinema (record contestato, come si vedrà leggendo l’articolo di CARCIONE), ma in effetti film di rara efficacia per le puntuali descrizioni di un’operazione d’intelligence, frutto dello straordinario talento del regista e dei principali protagonisti, Ingrid BERGMAN e Cary GRANT.



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